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macareux.
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Era successo.
Di nuovo.
Mark gli aveva detto più volte di pensare a ciò che faceva, Erik e Bobby più volte avevano sospirato alzando le spalle e gli occhi al cielo.
Eppure Dylan proprio non sapeva resistere: prendeva un pullman, un treno, un'auto o una nave, qualsiasi mezzo di trasporto a portata di mano, e viaggiava. A dire la verità non gli importava molto di marinare la scuola, saltare gli allenamenti, abbandonare al loro destino amici disperati: gli bastava fare una telefonata per avvisarli, per poi ricevere una ramanzina, un sospiro rassegnato o magari una risata nervosa da Mark.
Non ci poteva fare assolutamente nulla: era più forte di lui.
Bene.
Quella volta era toccata all'aereo.
Sarà perché lui amava tanto gli aerei, sarà perché Tokyo non l'aveva mai visitata (era stato a Parigi, a Londra, a Sidney, ma a Tokyo proprio mai), ma non aveva potuto resistere. Era salito su quell'aereo con il borsone degli allenamenti ancora alla mano, un cambio di vestiti e il portafoglio mezzo vuoto.
E ora se ne stava serenamente lì, seduto su un muricciolo vicino all'aereoporto.
Dondolava le gambe.
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FaGammaVoloso.
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Gamma adorava avventurarsi nella Tokyo del ventunesimo secolo, gli piaceva andare in giro per la città senza metà in completa calma, stare vicino ad Alpha e Beta gli avrebbe fatto perdere tutta la sua splendida forma (sopportare quei due era davvero stancante).
Quel giorno però il suo senso dell'orientamento l'aveva tradito e si era ritrovato a vagare per la zona vicina all'aeroporto di Tokyo, così caotico ma allo stesso tempo affascinante: persone di ogni nazionalità si ritrovavano tutte assieme in un unico luogo, pronte a visitare il Giappone.
Mentre camminava, Gamma notò qualcosa -o meglio qualcuno- seduto su di un muricciolo poco lontano dall'aeroporto, così si avvicinò a lui e notando di chi si trattava quasi sobbalzò dallo stupore.
<< D-Dylan..? >>. -
macareux.
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Dylan non l'aveva notato subito: solo quando aveva sentito il suono della sua voce si era voltato con un'espressione confusa e ingenua verso il ragazzo conosciuto sull'isola di Liocott.
-Yo bro'! -esclamò raggiante sventolando una mano in aria.
Il mondo era davvero bello e meraviglioso, piccolo a ben pensarci: non avrebbe mai immaginato di incontrarlo proprio lì. Quale fortuna!
Saltò giù dal muretto e gli corse incontro abbracciandolo con trasporto, baciandogli una guancia nivea: ora che aveva incontrato Gamma sarebbe andato tutto per il meglio.. -
FaGammaVoloso.
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Gamma fu sorpreso da quel contatto, ma in cuor suo sperava un giorno di rivedere quel buffo ragazzo che aveva conosciuto sull'isola di Liocott; quel giorno si era divertito molto a giocare a calcio con lui, tutta l'allegria dell'americano verso quello sport lo aveva contagiato.
Quando Gamma se n'era andato non aveva dato a Dylan alcun modo per poterlo contattare, pensava che in quei mesi passati dal loro incontro l'americano si fosse dimenticato di lui, ma a quanto pare si sbagliava.
<< Che ci fai tu qui? >> chiese Gamma, staccandosi dall'abbraccio del biondo.. -
macareux.
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- Un giro! - rispose Dylan mostrando la fila bianca di denti.
Quando Gamma se ne era andato si era sentito quasi tradito, ma dopo un certo tempo aveva capito che il ragazzo nascondeva qualcosa che era meglio restasse così com'era, segreta.
Non sperava affatto di rivederlo, anzi, aveva provato a dimenticarsi di lui.
Ma era un suo difetto: quando si faceva degli amici per lui era impossibile dimenticarli. Non ci riusciva, per quanto ci provasse... e in fondo era meglio così, rimaneva sollevato ad ogni pensiero che li riguardasse, perché l'amicizia in fondo restava per sempre una bella cosa.
- Non pensavo affatto di rivederti! I missed you, Gamma-kun <3
Detto questo, ignorando il suo imbarazzo, gli baciò l'altra guancia come se fosse una cosa del tutto normale. In effetti per lui lo era: quando baciava Mark lui non si scomponeva mai.. -
FaGammaVoloso.
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<< Non riesci proprio a staccarti da me eh? In fondo è comprensibile, sono così perfetto~ >> disse Gamma, cercando di nascondere un po' d'imbarazzo: di solito non s'imbarazzava per quel genere di cose, anzi, il problema era che farlo con degli 'sconosciuti' lo faceva sentire leggermente a disagio.
A volte l'albino sentiva il bisogno di parlare con l'americano in quei mesi, nonostante il loro breve incontro nella mente di Gamma si era impresso perfettamente, ricordava tutto di quel giorno; conservava ancora la maglietta datagli dall'americano, ed ogni volta che viaggiava nel tempo la portava con se.
<< Beh, se vuoi vedere qualcosa non penso che l'aeroporto sia un bel posto da visitare, no? Non dovresti andare in centro, per esempio? >>. -
macareux.
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- Oh sì, mi piacerebbe tanto! - esclamò ridendo l'americano cingendogli le spalle con un braccio, trascinandolo con sé senza dire nulla.
- Allora, dove sei stato per tutti questi mesi eh? Non dirmi che hai trovato la fidanzatina e ti sei dimenticato di me.
Proseguirono lungo il viale che portava verso il centro.
Era passato del tempo, ma Gamma non era affatto cambiato: meglio così.. -
FaGammaVoloso.
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<< Ma non ho detto che ti avrei...ah, lasciamo perdere, tanto sono sicuro che mi staresti incollato addosso tutto il giorno. >> sospirò Gamma, mentre si dirigeva lontano dall'aeroporto, seguito naturalmente da Dylan.
Alla domanda dell'americano, Gamma non sapeva che rispondere: la verità era talmente assurda che a volte neanche lui ci credeva, figurarsi un ragazzo del passato.
<< Non penso siano fatti tuoi, comunque sono stato molto impegnato col lavo--- ehm, volevo dire, coi miei compagni. >> disse Gamma, distogliendo lo sguardo da Dylan; se lo avesse guardato, non avrebbe mantenuto a lungo quella menzogna, con l'americano non riusciva proprio a mentire.SPOILER (clicca per visualizzare)Mh, facciamo che l'incontro è avvenuto prima di quello di Gamma e Fidio avvenuto nell'altra role? (?).
Camminandoovvero: quando un povero americano si ritrova a fare i conti con la propria sconsideratezza. |
